Playa Es Trenc è una delle spiagge più belle e conosciute della costa sud-orientale di Maiorca.
Nel 1984 Es Trenc è stata dichiarata Area Naturale d’interesse Speciale grazie al movimento degli ecologisti che si sono battuti, nella prima metà degli anni ‘80, per evitare l’edificazione costiera selvaggia. per questo motivo i “caraibi maiorchini” sono uno spettacolo di 4 km di dune di spiaggia bianca finissima e mare turchese senza quasi l’ombra di una costruzione! ci sono solo un paio di bar in cui poter acquistare una bottiglietta di acqua!
Chi viene con l'auto può usufruire del parcheggio custodito che si trova a colonia Sant Jordi, a 5 minuti dalla spiaggia. in estate ci sono solo 3 corse pubbliche giornaliere (autobus L515 e L530 sito della TIB) che collegano la palma a es trenc! noi abbiamo preso un autobus fino a El arenal e da lì, causa lavori stradali e incastri orari, abbiamo deciso di prendere un taxi.
su consiglio del tassista siamo andate nella parte finale più bella e meno affollata di es trenc, dove si trovano le spiaggette di Es Pregons Grans ed Es Pregons Petits, famose anche per la frequentazione di nudisti.al ritorno bisogna percorrere tutta la spiaggia, e unirsi alla carovana di turisti che si affrettano in direzione colonia Sant Jordi, sperando di essere partiti in tempo per raggiungere la fermata del autobus (sono solo due le corse che collegano la spiaggia alla città, una alle 17.50 e una alle 18.40)siamo arrivate giusto in tempo per ammirare le saline che, oltre a produrre sale, costituiscono una sorta di riserva naturale in cui migrano molti uccelli tra cui i fenicotteri.
xoxo P.
martedì 19 giugno 2018
lunedì 11 giugno 2018
Carbonara – La vecchia Aquilonia:
I resti di Carbonara, antica città sannitica, si ergono solitari tra Aquilonia e Monteverde.
La storia di questo borgo è stata caratterizzata da numerosi terremoti distruttivi (1361, 1456, 1594, 1851). L’ultimo, nel luglio del 1930, ha fatto si che il centro abitato fosse riedificato, ex novo, a 2 km di distanza.
Questo sito archeologico fu completamente abbandonato dopo il terremoto, come una moderna pompei, Solo recentemente è stato riscoperto ed ha però subito innumerevoli razzie, neanche censite, che hanno impoverito il patrimonio culturale irpino ed italiano, arricchendo chissà quale salotto.
Oltre alle coccinelle, alle farfalle e al profumo dei fiori di campo, nostra compagna per queste stradine ciottolose è stata una simpatica gattina. ribattezzata Carbonella!
”Case diroccate, i resti di una chiesa, l’altare, le finestre senza più un davanzale su cui affacciarsi e senza più porte a proteggerne le spalle”.. il restauro ha cercato di rendere percorribile il borgo rendendolo un museo a cielo aperto.
All' interno dei cancelli del parco archeologico è racchiuso solo il centro storico di Carbonara, al di fuori ci sono tante altre antiche casette diroccate, abbandonate dopo il terremoto . Abbiamo avuto la fortuna di conoscere Silvio, che lavorava al restauro dell’imponente maniero appartenuto ad una delle più potenti famiglie di nobili locali.
e con nostro stupore abbiamo scoperto la magnificenza di questo edificio, costruito su più livelli, che affaccia sul verde e in lontananza sul borgo di Monteverde.
Su consiglio di Silvio siamo venuti a vedere i resti della chiesetta dell’Immacolata, sperando in un restauro che sia rispettoso dell’epoca e che riporti a splendore sia l’affresco che le strutture già presenti, senza aggiungere cemento bianco ed elementi di modernità.
E di passo la Fontana del Paese Vecchio, attualmente in opera di ristrutturazione.
xoxo P.
La storia di questo borgo è stata caratterizzata da numerosi terremoti distruttivi (1361, 1456, 1594, 1851). L’ultimo, nel luglio del 1930, ha fatto si che il centro abitato fosse riedificato, ex novo, a 2 km di distanza.
Questo sito archeologico fu completamente abbandonato dopo il terremoto, come una moderna pompei, Solo recentemente è stato riscoperto ed ha però subito innumerevoli razzie, neanche censite, che hanno impoverito il patrimonio culturale irpino ed italiano, arricchendo chissà quale salotto.
Oltre alle coccinelle, alle farfalle e al profumo dei fiori di campo, nostra compagna per queste stradine ciottolose è stata una simpatica gattina. ribattezzata Carbonella!
”Case diroccate, i resti di una chiesa, l’altare, le finestre senza più un davanzale su cui affacciarsi e senza più porte a proteggerne le spalle”.. il restauro ha cercato di rendere percorribile il borgo rendendolo un museo a cielo aperto.
All' interno dei cancelli del parco archeologico è racchiuso solo il centro storico di Carbonara, al di fuori ci sono tante altre antiche casette diroccate, abbandonate dopo il terremoto . Abbiamo avuto la fortuna di conoscere Silvio, che lavorava al restauro dell’imponente maniero appartenuto ad una delle più potenti famiglie di nobili locali.
e con nostro stupore abbiamo scoperto la magnificenza di questo edificio, costruito su più livelli, che affaccia sul verde e in lontananza sul borgo di Monteverde.
Su consiglio di Silvio siamo venuti a vedere i resti della chiesetta dell’Immacolata, sperando in un restauro che sia rispettoso dell’epoca e che riporti a splendore sia l’affresco che le strutture già presenti, senza aggiungere cemento bianco ed elementi di modernità.
E di passo la Fontana del Paese Vecchio, attualmente in opera di ristrutturazione.
xoxo P.
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