I resti di Carbonara, antica città sannitica, si ergono solitari tra Aquilonia e Monteverde.
La storia di questo borgo è stata caratterizzata da numerosi terremoti distruttivi (1361, 1456, 1594, 1851). L’ultimo, nel luglio del 1930, ha fatto si che il centro abitato fosse riedificato, ex novo, a 2 km di distanza.
Questo sito archeologico fu completamente abbandonato dopo il terremoto, come una moderna pompei, Solo recentemente è stato riscoperto ed ha però subito innumerevoli razzie, neanche censite, che hanno impoverito il patrimonio culturale irpino ed italiano, arricchendo chissà quale salotto.
Oltre alle coccinelle, alle farfalle e al profumo dei fiori di campo, nostra compagna per queste stradine ciottolose è stata una simpatica gattina. ribattezzata Carbonella!
”Case diroccate, i resti di una chiesa, l’altare, le finestre senza più un davanzale su cui affacciarsi e senza più porte a proteggerne le spalle”.. il restauro ha cercato di rendere percorribile il borgo rendendolo un museo a cielo aperto.
All' interno dei cancelli del parco archeologico è racchiuso solo il centro storico di Carbonara, al di fuori ci sono tante altre antiche casette diroccate, abbandonate dopo il terremoto . Abbiamo avuto la fortuna di conoscere Silvio, che lavorava al restauro dell’imponente maniero appartenuto ad una delle più potenti famiglie di nobili locali.
e con nostro stupore abbiamo scoperto la magnificenza di questo edificio, costruito su più livelli, che affaccia sul verde e in lontananza sul borgo di Monteverde.
Su consiglio di Silvio siamo venuti a vedere i resti della chiesetta dell’Immacolata, sperando in un restauro che sia rispettoso dell’epoca e che riporti a splendore sia l’affresco che le strutture già presenti, senza aggiungere cemento bianco ed elementi di modernità.
E di passo la Fontana del Paese Vecchio, attualmente in opera di ristrutturazione.
xoxo P.
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