Il mio nome è virginia e festeggio l’onomastico il 5 agosto. giorno della maria delle nevi. sono l’ultima di tre figlie e per me è stato scelto il nome della nonna materna Virginia, appunto, la mia madrina di battesimo.
Il suo nome fu scelto da suo padre, mio bisnonno, che aveva voluto per ogni suo figlio il nome di uno scrittore o poeta importante, e per questo per lei è stato scelto Virgilio, il principe dei poeti latini.
La nonna è stata, come Virgilio per Dante, una guida nella mia vita. Poiché nata “femmina” non le fu data la possibilità di studiare, ma mia nonna amava profondamente la cultura e l’istruzione per questo da autodidatta ha imparato a leggere e scrivere, ed aveva una bellissima calligrafia, ha voluto per i suoi figli un’istruzione universitaria.
Lavorava come sarta e riusciva a creare, con le sue mani forti, dei capolavori: ha cucito per noi abiti eleganti, prendisole, bambole, vestiti per le barbie, stupende coperte fatte ad uncinetto, riusciva a realizzare ogni nostro sogno.
Era una donna volitiva, veniva a casa nostra per aiutare nostra madre (che a sua volta non ha avuto vita facile) tutti i giorni, percorrendo a piedi un bel pezzo di strada, portando gioia, graffe, pizzette, gnocchi, risate, energia e le sue mani forti. è stata una grande amica, sapeva dare consigli e farti sentire speciale. Credeva nelle donne e nelle loro potenzialità.
In estate ci voleva con le gambe scoperte, nella vita ci voleva libere. non sapeva ben nuotare eppure senza paura ci portava all’alba in riva al mare, amava stare in acqua. Quando ero piccola non mi piaceva mangiare e lei tra un gioco a scopa e una chiacchiera, una risata, faceva volare il tempo e neanche mi accorgevo di aver finito il piatto.
Ha fatto grandi cose per noi ed ognuno potrebbe passare ore a raccontare di quanta gioia, forza, coraggio e serenità ha seminato nel suo cuore.
nella sua grande saggezza un giorno mi disse, ero piccola, eravamo ad Ischia, la notte della festa di sant’ Anna e stava passando un’ambulanza con a bordo un anziano che non si era sentito bene, “un giorno succederà anche a me, mi sto facendo vecchietta anche io”. é stata la prima volta che ho pensato che avrei potuta perderla…mia nonna è rimasta con noi tanti altri anni e quando è stato il momento, ci ha abituati alla sua assenza un po’ alla volta. prima di andarsene è stata due, forse tre anni, in silenzio, a casa nostra, colpita da ictus: non poteva nè parlare nè camminare, ma disegnava, a volte piangeva, di sicuro soffriva, a volte i suoi occhi sorridevano.
una notte l’ho sognata e mi ha detto tante cose e tra queste che sarebbe andata via il giorno della nostra festa, c’erano fiori, sorrisi, ma anche parole che non conoscevo. alla fine del sogno mia nonna mi ha abbracciato forte forte.
Quando mi sono svegliata ho raccontato questo sogno così strano, ma non lo avevo collegato a nulla. Il 5 agosto di quell’anno, come mi aveva detto, il giorno della nostra festa mia nonna è andata via.
Grazie nonna, questo è stato il giorno del nostro onomastico!
ho festeggiato anche con te!
xoxo P.
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